Pubblicato da : Avv. Eugenio Gargiulo
Data: 18/12/2012Commette reato chi coltiva in casa anche solo qualche “piantina” di marijuana ! Va necessariamente premesso che, l’articolo 73 D.P.R. 309/90 prevede come reato la produzione di sostanze stupefacenti e, quindi, anche la "coltivazione" in appartamento o in serre apposite di marijuana, oppiacei ed altre piante destinate al consumo di droghe . Nonostante la legge sia stata sufficientemente chiara per quanto riguarda il termine usato, ovvero "coltivazione" , quindi anche modesta cura di poche piante, e non solo "piantagione", ovvero la coltura di grandi dimensioni, è di fatto punibile, la Suprema Corte in diverse sentenza si è, tuttavia, espressa in maniera contraddittoria su questo argomento. Proprio in questi ultimi anni, infatti, in diverse sentenze la Suprema Corte si è pronunciata contraddittoriamente, come evidenzia la sentenza n. 25674/2011 che decretava: “la coltivazione di una sola piantina di canapa indiana non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica”; al contrario con la recentissima sentenza n. 45919/12, con riferimento alla coltivazione di 4 piantine ha sancito: “qualsiasi attività non autorizzata di coltivazione di piante dalle quali siano estraibili sostanze stupefacenti costituisce condotta penalmente rilevante” L’argomento è spinoso, certo, ma la questione è anche da tempo aperta e, nonostante le risposte fuorvianti della Suprema Corte è importante ribadire che: non è punibile la detenzione di un modesto quantitativo destinato ad uso personale, ma la coltivazione è di fatto vietata. E' comunque da non sottovalutare, quando si parla di detenzione di piante da droghe, che l’intero impianto normativo lascia ampio spazio interpretativo al Magistrato di turno che, a seconda dei casi, terrà conto dell'effettiva destinazione d’uso della/e pianta/e e della necessità di tutelare il bene della salute e sicurezza pubblica.
Pubblicato da : Avv. Eugenio Gargiulo