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![]() madi2017 Utente registrato 19/03/2020 11:54:15 |
![]() un Condòmino continua a sostenere che le TM siano errate. Negli anni, alcune assemblee non hanno ratificare la decisione di rifare le tabelle; mentre in altre, pur avendo approvato la modifica l'Amministratore non vi ha potuto dare corso perché quasi tutti i Condòmini (tranne, forse l'interessato) non hanno voluto affrontare la spesa del ricalcolo delle stesse. In occasione di lavori straordinari, il Condòmino, si rifiuta di pagare il dovuto in quanto, a suo dire, stabilito con TM errate. A Tuo autorevole parere, è giusto il suo atteggiamento? In che modo l'Amministratore deve affrontare la situazione? Cordialità Enzo |
![]() claistron Staff 10227 interventi 19/03/2020 14:04:35 | ![]() Sai bene che le "nuove" tabelle devono essere approvate almeno con il 50% del valore millesimale. (in alcuni casi anche con il 100%) L'amministratore non ha poteri su questo argomento, tutto è delegato all'assemblea. Il condómino interessato deve agire quindi di propria iniziativa. Dovrà far redarre le nuove tabelle a proprie spese da un proprio tecnico e tentare di farle approvare giudizialmente se non trova consenso dall'assemblea. La procedura diventa quindi parecchio costosa per l'interessato (tecnico, avvocato, spese giudiziarie, eventuali spese CTU, ecc.) che, in caso di successo giudiziale, avrà diritto al totale rimborso delle spese sopportate. Fino a che la via giudiziaria non viene esperita, le tabelle attuali restano in vigore ed il contestatore dovrà pagare le proprie quote per i lavori straordinari in base alle tabelle attuali, con la minaccia di essere sottoposto a decreto ingiuntivo. Ciao. Mario |